Lo spirito di Bicinfesta

Il logo della 1° edizione di Bicinfesta - anno 1998

Usi la bicicletta?
  • Vorresti poterla usare più spesso?
  • Vorresti che tutti la usassero di più?
  • Credi che sia un mezzo adatto per il tempo libero, il turismo, lo sport, gli spostamenti quotidiani?
  • Credi che una città con più biciclette sarebbe migliore per te e per tutti?
Se la pensi così allora sostieni e partecipa all’iniziativa “Bicinfesta per Seregno”

Spirito dell’iniziativa

L’iniziativa denominata “Bicinfesta per Seregno” intende:
  • creare un momento di festa della bicicletta a Seregno con lo scopo di incentivarne l’uso per il tempo libero per lo sport e per tutti i giorni, facendo conoscere le strutture esistenti;
  • fare il punto sulle opportunità che la città offre per l’uso della bicicletta, su quanto si è fatto, sui problemi aperti, sui progetti e sulle prospettive;
  • lanciare la proposta di un percorso protetto permanente (in parte già esistente) per circolare per il territorio di Seregno (come primo anello di un disegno più ampio);
  • creare un appuntamento annuale per tutti gli amanti della bici.

Perché la bicicletta?

A Seregno tradizionalmente molti usano la bicicletta: bambini, sportivi, anziani e tanti altri. La Brianza, come il Veneto o la Romagna, è una terra dove la bici è molto amata, da sempre. Ogni domenica gli sportivi del pedale solcano a frotte le sue strade, senza timore (o quasi) dei mezzi più pesanti.

Ma che città è mai questa?

Purtroppo il traffico motorizzato negli ultimi anni ne ha reso l’uso sempre più difficile, specie da parte delle categorie più indifese: i bambini in primo luogo. É rarissimo vedere uno studente delle elementari recarsi a scuola in bicicletta. Chi si fida più a lasciargli attraversare una via di grande traffico da solo? Nemmeno a piedi è sicuro. Ma che città è quella fatta solo per muoversi in automobile?


Auto padrona della città

L’uso dell’automobile, di cui nessuno mette in dubbio l’utilità e spesso l’insostituibilità, se incontrollato, è fonte di gravi problemi per i centri urbani: è la prima causa del rumore che affligge costantemente la vita degli abitanti, invade le vie del centro, nate per altri mezzi, intasandole, contribuisce pesantemente all’inquinamento proprio dove la gente vorrebbe prendere una boccata d’aria, occupa insaziabilmente i pochi spazi per la sosta, mette in pericolo i ciclisti, i pedoni e gli stessi automobilisti, richiede costi per sistemazioni viarie e parcheggi insostenibili.
Le automobili si sono impadronite della città e per le persone in bicicletta ed a piedi non c'è più sicurezza. Sono spariti gli spazi urbani liberi dove i bambini potevano giocare e gli adulti stare assieme e socializzare con gli altri.
La gente sente il bisogno di vivere più serenamente in città, dove anziani, adulti, giovani, bambini, portatori di handicap e tutti possano spostarsi anche senza automobile sentendosi sicuri, protetti, senza dover dipendere da qualcuno che li accompagni in automobile.

La bici: risorsa collettiva e individuale

Esistono in Europa (Olanda, Danimarca, Germania, ma anche altrove) modelli collaudati da prendere ad esempio, dove la parola città si coniuga meglio con civiltà. In alcuni casi si è deciso di punto in bianco di dirottare parte del traffico su bicicletta costruendo in pochi anni una fitta rete di piste, con successo: ad Erlanghen, ad esempio, centro industriale ed universitario nelle vicinanze di Norimberga, seguito da altri.
Si ritiene che per distanze fino a 400 metri sia più conveniente andare a piedi, fino a 2 km sia più conveniente la bicicletta, oltre i 2 km il mezzo privato o il mezzo pubblico. Questo significa che buona parte del traffico interno a Seregno potrebbe essere dirottato su bicicletta e,  dato che i paesi confinanti sono collocati a brevi distanze,  anche parte del traffico interurbano.
La bici non è solo una risorsa per la città, lo è per ogni individuo. Qualunque medico potrà confermare che la bicicletta, di per sé, è un mezzo ideale per far movimento quotidianamente.

Come incentivare la bicicletta?


Occorrono percorsi protetti, piste ciclabili o meno, rastrelliere possibilmente coperte, indicazioni stradali, illuminazione adeguata, attraversamenti semaforici appositi, punti per vendita, ricambi e riparazioni. Occorre anche altro, magari idee e un po’ di entusiasmo. Occorre coalizzare, pur nella distinzione dei ruoli, tutte le forze politiche, sociali, sportive ed economiche legate al mondo della bici o che semplicemente perseguono una miglior qualità di vita per tutti. Indubbiamente c’è molta strada da fare.